Libri in pillole

“Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon: recensione libro

Non è affatto facile parlare di questo libro. Perché il romanzo di Mark Haddon è uno di quelli che contemporaneamente scuote l’animo e invita a una riflessione pragmatica, scevra da qualsiasi influenza emotiva. È un libro che affronta una realtà delicata, per certi versi sconosciuta ai più, ma che riguarda da vicino tanti bambine/i e ragazze/i. È la sfera legata alle problematiche del neurosviluppo e agli ostacoli che impediscono l’esercizio del linguaggio, della socialità e della comunicazione.

Christopher è un ragazzo di quindici anni e soffre della sindrome di Asperger. La sua relazione con la realtà che lo circonda è complicata, e per risolvere gli enigmi che lo incalzano quotidianamente si è costruito una corazza fatta di abitudini e punti fermi: non vuole essere toccato, odia tutto ciò che è giallo o marrone, non vuole che i mobili di casa vengano spostati, non regala mai sorrisi e non parla con gli sconosciuti. Una realtà che si poggia, dunque, su un ordine preciso, che Christopher sente di dover dare a tutto ciò che ha intorno a sé: una struttura, insomma, che gli permetta di dominare l’ambiente, di riuscire a individuare la sua collocazione spaziale e temporale, parametri senza i quali il ragazzo si sente disorientato e impaurito.

“Mi stava facendo troppe domande, e tutte troppo in fretta. Si accatastavano dentro la mia testa come fanno le pagnotte nella fabbrica dove lavora lo zio Terry. In quella fabbrica producono il pane e lui aziona le macchine che lo affettano. E anche se qualche volte l’affettatrice è un po’ lenta, il pane continua a uscir fuori e alla fine si blocca tutto. Qualche volta penso al mio cervello come a una macchina, ma non sempre come a una affettatrice per il pane. In questo modo è più semplice spiegare agli altri come funziona”.

Non è un caso che tra le principali passioni di Christopher ci siano la matematica e i romanzi gialli, disciplina, la prima, che studia i numeri e si basa sul calcolo, attraverso il quale è possibile ristabilire un ordine preciso; genere, il secondo, che deve portare necessariamente a una soluzione finale e risolutiva. Bussole che servono a Christopher per orientarsi, e sulle quali costruisce la sua indagine sulla misteriosa uccisione del cane della vicina, Wellington, che lo porterà a introdursi all’interno di una crisi familiare fino ad allora a lui sconosciuta.

“Dissi che mi piaceva che le cose seguissero un ordine preciso. E che uno dei modi per far seguire alle cose un ordine preciso era essere logici. Specialmente quando si trattava di numeri o di una discussione”.

Si apre un’altra storia nella storia se vogliamo, che riguarda non più solo Christopher e il suo mondo, ma anche la sua relazione con la famiglia. Genitori che devono essere centrali nella vita del ragazzo, chiamati a dare sicurezza, equilibrio, sostegno, andando al di là dei propri limiti umani, operazione che, come è naturale che sia, risulta impossibile: perché l’errore è insito nell’uomo, ma in questo caso assume contorni diversi, perché è come se non fosse ammesso nella gestione quotidiana di una realtà che deve necessariamente garantire certezze.

“Quelli che vanno nella mia scuola sono stupidi. Solo che non mi è permesso di dirlo, anche se è vero. Vogliono che dica che hanno delle difficoltà nell’apprendimento o hanno esigenze particolari. Il termine esatto è Gruppo H. Questa sì che è una cosa stupida, perché tutti hanno problemi nell’apprendimento, perché imparare a parlare francese o capire il principio della relatività è difficile, ed è altrettanto vero che ognuno ha delle esigenze particolari, come mio padre che deve portarsi dietro delle pillole di dolcificante da mettere dentro al caffè […]”.

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon è un libro toccante, emozionante, che attraverso una narrazione “mascherata” da giallo apre riflessioni importanti su tematiche che andrebbero quotidianamente approfondite. E lo fa attraverso le emozioni raccontate in prima persona da Christopher, grazie alla sensibile e delicata penna di Mark Haddon.

“Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon, edizioni Einaudi. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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