Libri in pillole

“Alla fine dell’estate” di Carlo Frattini: recensione libro

La fine dell’estate, per me, è quel momento dell’anno che porta con sé un carico di forte malinconia. Perché è la mia stagione preferita e quando arriva alla conclusione avverto una sensazione di mancanza, di nostalgia. Ma è anche il momento in cui ci si prepara per il nuovo anno lavorativo, si ripongono costumi e ombrelloni negli scatoloni e ci si dispone a recuperare la necessaria concentrazione per affrontare di nuovo la quotidianità dopo un breve periodo di svago.

È con questo velo di nostalgia che Carlo Frattini, con il suo romanzo, ci riporta al momento in cui iniziò il declino della lotta armata in Italia, ripercorrendo la storia di chi quelle battaglie le ha vissute in prima persona sulla propria pelle, rinunciando all’Io individuale a beneficio di una collettività che decise di dedicare sforzi e pensieri alle lotte ritenute necessarie per contrastare il potere politico dominante.

Un’epoca, quella degli anni ’80 in Italia, caratterizzata da una evidente frattura tra Stato e società, in cui la militanza politica, le azioni sovversive, la resistenza, la lotta di classe per la difesa dei diritti, lo spirito rivoluzionario e i movimenti operai hanno letteralmente dominato la scena sociopolitica del Paese.

“La morte: una strana speranza, forse il più logico epilogo di una vita intensamente vissuta all’inseguimento, senza rimpianti. Sì, in certi momenti la morte poteva apparire preferibile alla cattura. Perché la cattura inquietava parecchio. Inquietava l’idea di poter crollare durante un interrogatorio, magari essere torturato; oppure di restare stranito nel tempo della galera e rinnegare, in un modo o in un altro. Eppure, allo stesso tempo, sul treno, mentre il cielo lasciava intravvedere, qua e là, lembi di stoffa azzurrina e raggi pallidi di sole, speravo di non morire tanto presto e diventare vecchio e vivere ogni stagione del cammino”.

Latitanza, clandestinità, camuffamenti, azioni collettive, assemblee di istituto, manifestazioni in piazza, strumentalizzazioni politiche, spedizioni armate, torture della polizia e spietate esecuzioni di quei rivoluzionari che magicamente sparivano dai radar quando finivano nelle mani delle autorità: era questo il contesto in cui si muovevano gli attori della lotta armata, consci delle sempre più marcate difficoltà di proseguire una battaglia ritenuta giusta e necessaria ma che inesorabilmente si avviava verso la sua conclusione.

Alla fine dell’estate di Carlo Frattini è un libro collettivo dedicato a un tempo in cui “la vita si confondeva con la storia e la storia con la vita”, un’epoca in cui ogni cosa sembrava possibile, persino la rivoluzione.

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“Alla fine dell’estate” di Carlo Frattini, edizioni Red Star Press. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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