Dirette con Editori

In Diretta con gli Editori: Racconti Edizioni

Stefano Friani, editore, racconta la produzione editoriale della casa editrice Racconti Edizioni in diretta video nel gruppo Facebook Book Advisor e risponde alle domande dei lettori.

Diretta del 16 marzo 2020.

https://www.facebook.com/stefano.friani/videos/10221508594886338/

Link alla diretta nel gruppo Book Advisor qui 

Racconti Edizioni: la casa editrice

Racconti edizioni è una nuova casa editrice che pubblica soltanto short stories. Nasce a Roma nel 2016 da un’idea di Stefano Friani ed Emanuele Giammarco. Del progetto fa parte anche la rivista culturale Altri Animali a cura di Leonardo Neri.

Quando si dice che le idee vengono, non lo si fa a caso. La nostra idea – una casa editrice per soli racconti – non è davvero nostra, non è stata partorita. Ci è venuta a trovare. Era già nell’aria e quel che abbiamo fatto è stato prenderla al balzo. E allora perché nostra? Be’ su di essa pendeva un pregiudizio – i racconti non vendono – e provare ad affrontarlo forse ci ha legittimato a impossessarcene. È un’idea bellissima e valeva la pena provare. Racconti: la prima casa editrice in Italia a pubblicare soltanto short stories. E perché no?

Varrebbe la pena chiedersi perché, in tutti questi anni, non siano state impiegate e concentrate energie soltanto nel racconto. Perché la brevità, un limite ma anche uno stimolo per lo scrittore e la sua creatività letteraria, non sia stato considerato allo stesso modo uno sprone per la creatività editoriale. Abbiamo provato a rispondere e non ci siamo riusciti.

Eppure il racconto sembra identificarsi come la forma letteraria tipica della contemporaneità. Il modo più intimo per registrarne i cambiamenti, le sfaccettature e le minuscole pieghe. Il bisogno dell’attimo e del carattere epifanico che racchiude. Il racconto appare spesso come il viatico più immediato per la sperimentazione e per l’ascolto del nuovo, il dispositivo più adatto per il gioco della lingua e delle lingue, dei loro miscugli impensati, di quelle ibridazioni che così tanto parlano dell’oggi. Un palcoscenico ideale, se ci si riflette, per quegli autori alla ricerca del proprio sé letterario e di un primo compimento per il loro magma creativo.

Sarà colpa di quel pregiudizio? Francamente riesce difficile prendersela con una forma letteraria in sé. Da parte nostra più leggiamo e più scorgiamo nei (nostri) racconti nient’altro che pura letteratura, pura narrazione. Non un genere – termine usato il più delle volte per escludere – ma una forma.

Dopo aver deciso, ormai con le mani nella pasta, ci siamo chiesti se una semplice forma avrebbe potuto davvero costituire quel serpente di libri capace di descrivere il profilo di una vera casa editrice. A ognuno il suo, non crediamo di poter scampare a una semplice legge del desiderio: mentiremmo se non dicessimo di aver scelto i nostri libri senza prestare orecchio soprattutto al nostro spontaneo gusto letterario. A noi piace e vorremmo che continuasse a piacerci ciò a cui non siamo ancora abituati. Non solo il nuovo e l’originale, le esperienze altre da noi, anche quel vecchio ingiustamente dimenticato. Ma una forma può condurre il piacere per la lettura lungo un coerente discorso editoriale?

Magari è proprio questo il compito di una casa editrice: costruirsi un percorso letterario e tentare di comunicarlo, a partire da un limite. Il giudizio tanto, come sempre, è ai lettori. Noi i nessi li abbiamo identificati e cercheremo di mostrarli, ma che i lettori debbano percepire i nostri, in fondo, ci interessa fino a un certo punto. Più importante è che colgano i loro, o che se li creino dal nulla. Che ognuno possa correre lungo il suo percorso; una serie di aneddoti, un catalogo di racconti.

Redazione

Redazione della pagina web www.thebookadvisor.it

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