Un libro tra le mani

“Lei che non tocca mai terra” di Andrea Donaera, recensione: Un libro tra le mani

LEI CHE NON TOCCA MAI TERRA, di Andrea Donaera.

Romanzo che ipnotizza.

Atmosfere cupe, ma molto poetiche, che trasudano un dolore ancestrale difficile da descrivere, ma che Donaera maneggia alla perfezione.

Andrea Donaera riesce a fare di una storia di legami famigliari, di amore, di odio, di amicizia, di follia e fanatismo, di esorcismi e superstizione, di luce e di buio, di sacro e profano, una ballata dolcissima e feroce.

Il sud rappresentato, come già nella sua opera precedente, è un sud arcaico, violento e maledetto, in cui il bene e il male si confondono, si mescolano in un intruglio di viscere e interiora sanguinolente.

Ma è anche un sud magnetico, un luogo dell’anima.

Un letto, una stanza che odora di antico e di polpette, una ragazza in coma e tutt’intorno una danza di parole che contengono tutto lo scibile dei sentimenti umani: amore puro, rabbia incancrenita, dolore immenso, ricordi dolcissimi, amicizie perdute, e…ultima, ma non ultima, la speranza.

Tutto è tossico qui dentro, ogni relazione.

E questa tossicità, a lungo ingabbiata, inizia a farsi strada facendo pressione su ogni cosa, gonfiandosi a dismisura e lacerando le pareti che l’hanno da sempre contenuta, rendendo l’ambiente saturo e irrespirabile, avvelenando ogni rapporto, parola, sentimento, mettendo in moto un incedere vorticoso e incalzante… fino alla deflagrazione finale.

Miriam, Andrea, papa Nanni, sono l’incarnazione dei nostri demoni interiori, la trasfigurazione di un dolore che vive nel buio delle nostre paure piu recondite.

E l’autore ha il coraggio di dare loro voce, di portarle in superficie, e trasformarle in luce.

La scrittura di Donaera è sovrana, regina incontrastata di fronte alla quale tutto si piega, anche la storia raccontata.

Suggestivo nell’ambientazione e persino nel font scelto… i capitoli dedicati a Miriam mi raggelavano anche visivamente, riuscendo a racchiudere dentro un carattere di scrittura tutta l’inquietudine, il tremore, la disperazione e l’affanno di chi è intrappolato in se stesso, di chi non riesce a venir fuori da una dimensione di limbo tra la vita e la morte, destinato a ripercorrere e scandagliare ogni dolore vissuto, ogni crepa di una vita faticosa seppur ancora tutta da vivere.

Se c’è una voce assolutamente riconoscibile, dotata di grande personalità, originalità e magnetismo, è proprio quella di Andrea Donaera.

Due tiri, due centri.

“Lei che non tocca mai terra” di Andrea Donaera, NN Editore . Un libro tra le mani.

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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