Dream Book

“Cuorebomba” di Dario Levantino: recensione libro

Alcuni libri sono la voce dei tuoi pensieri. Quelli che non riesci a dire e che trovi scritti pari pari come li hai sentiti nel cuore. È come se gli scrittori ti abbiano ascoltato, da qualche parte. Ti abbiano dato modo di piangere, di ricordare, soffrire, amare.

I libri ti riportano sull’onda di te stesso dove puoi annegare o vivere. La scelta è tua. Spetta a te decidere quando prendi un libro in mano. In un istante puoi tutto e quello stesso istante può durare a lungo, fino alla tua memoria. Ti senti in debito con gli scrittori e l’unica cosa che puoi fare è leggere. Continuare a leggere, ancora e ancora. La testa a volte diventa un posto buio, vuoto, non accoglie nulla neanche ciò che resta delle certezze. Allora devi trovare ogni cosa nei libri.

Palermo, quartiere Brancaccio

E nel romanzo Cuorebomba di Dario Levantino ti arrivano volute di rumori, di voci, di silenzi, di porte sbattute, di sogni seccati. Scuote l’anima, Levantino. Lo fa con una prosa autentica, asciutta. Non puoi restare inerme. Bruci dentro di rabbia, affetto, delusione, amore. Provi tutto quello che sente Rosario, un ragazzo di Brancaccio, un quartiere degradato di Palermo. Catturi i pezzi della sua vita, difficile, complicata. Fatta di tasche vuote, di coraggio, di paura, di libri letti per scelta per acchiappare la bellezza senza fine, misura, armonia.

cuorebomba dario levantinoRosario si difende dalla ferocia della periferia vivendo per la famiglia, per la madre, perdonando il padre che ha una doppia vita. Ha un’altra donna, un altro figlio ed è anche in carcere. La mamma, invece, non ha saputo resistere al tradimento, si è ammalata di anoressia e di depressione. E Rosario vive per lei e per Anna. Nei suoi occhi c’è tutto, gentilezza, comprensione, ansia, riscatto. Da quando i servizi sociali hanno separato madre e figlio, Rosario tocca i propri sentimenti, i propri pensieri, come se avessero un corpo e dei confini. La vita da ultimo, emarginato, gli fa sentire appieno le cose e fa di tutto per rivestire le sue giornate, il suo futuro di cose buone, di amore. Perché lo sa con chiarezza, lui è un cuorebomba.

“Un cuorebomba è un debole gentile, è un fragile forte, è uno che al posto del cuore c′ha una bomba. Avere il cuore come una bomba significa avere le emozioni in maniera esplosiva, quindi in maniera letale perché le emozioni, quando vanno a mille all’ora, t’ammazzano. Sono pericolosissime, le emozioni di un cuorebomba: sanno farti volare, se positive, ma ti mangiano l’anima, se negative. Chi c’ha il cuore come una bomba si muove continuamente tra due poli: quello della felicità semplice e genuina, e quello dello sconforto più cupo e deprimente; per questo motivo, un cuorebomba è indifeso, proprio perché è alla mercé dei sensi.”

“Cuorebomba” di Dario Levantino, Edizioni Fazi Editore. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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