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“L’arcano degli angeli” di Brunella Giovannini: recensione libro

Certe cose non te le spieghi. Succedono e basta. Costruirle pari pari come si verificano sembra un oltraggio, un’offesa. La realtà ha combinazioni sorprendenti che la mente vedrebbe a metà e con molte sbavature.

L’arcano degli angeli

L’arcano degli angeli di Brunella GiovanniniLe situazioni quando accadano per davvero appaiono incredibili. Certe, è ovvio. Ti meravigli di come sia possibile una mistura di armonie che si attaccano come baci desiderati. Non si formano subito, con niente. Hanno bisogno di attese, di lievito di speranza, di ostinazione. A volte, getti la spugna stanco di aspettare. Ma non te ne dimentichi mai. Anzi quel pensiero, sottile, educato, alimenta la volontà di crederci. Non c’è nessuna prepotenza nel volere ciò che si desidera, solo l’ossessione deforma i concetti ed offusca i confini. Eppure, ci sono cose che non ti aspetti. Forse le avrai sognate e nello stesso tempo dimenticate. Però, quando diventano fatti fai un viaggio a ritroso. Scavi nella mente, nelle ore stanche ed in quelle bastarde, il principio del temporale emotivo. Senti l’odore che sta per succedere qualcosa, la sensazione a pelle è delicata come profumo alla vaniglia. Gocce di sudore, lacrime di gioia.

Ne L’arcano degli angeli di Brunella Giovannini le cose accadono come se una volontà invisibile soffiasse per incanalarle sulla strada giusta. Puoi crederci oppure no. Quella volontà puoi chiamarla come vuoi se non sai essere preciso: destino, coincidenza, sorpresa. Sarà sempre la stessa cosa, imprevedibilità. Lo sa bene Alberta Ferretti, la protagonista del romanzo, che da un semplice ritrovamento, un antico candelabro, ritroverà altro di ancora più prezioso. Sorellanza, affetti intrecciati e sconosciuti, arroganza e precarietà. La vita stessa, spesso, poggia su corde sfilacciate. Ti fa cadere e ti issa per bene, e nel tuo equilibrio a volte sei funambulo ed altre principiante. Il vento può portarti di qua e di là, farti precipitare o solo accarezzarti. Non dipende da te, puoi ascoltarlo e capire come muoverti. Ecco, quello che sta per arrivare e che non conosci può essere vento. Intuisci, però, che sarà per te, che spira per raccontarti qualcosa.

Efficace lo stile narrativo della scrittrice. Il lettore si sente parte integrante della storia, la vive la sente a pelle. Giusti i dettagli che arricchiscono l’immaginazione e ne costruiscono la magia. Il racconto lo vedi attraverso gli occhi dei personaggi, non mentono, e leggi anche più di quello che l’inchiostro lascia su carta.

“L’arcano degli angeli” di Brunella Giovannini, Edizioni Leucotea. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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