Dream Book

“Liquirizia” di Claudio Loreto: recensione libro

Un regalo. Al mattino chi non vorrebbe un regalo, ogni giorno un venticinquenne dicembre da accogliere, non da scartare, per il regalo più prezioso. Già, vorremmo essere forti, amati, compresi.

I sogni in standby

Vorremmo avere i colori nell’animo e le scintille negli occhi, tutti insieme come una parata a festa. C’è troppa roba in giro ferma: lavoro, speranza, aspettative, sogni. Sì, anche i sogni restano in standby quando l’ansia, l’angoscia, la paura, mangiucchiano il respiro della felicità mancata e vomitano burrasca. Quanto ci piacerebbe una sveglia serena senza fenditure da nascondere, libera. Forse nella notte concediamo a Dio parole mute in cambio di un sonno pulito. Eppure, le ombre dei pensieri si allungano oscurando le preghiere taciute. Si insinuano come spettri che agguantano la voce portandosela via per poi tornare e restituire silenzio, tormento. Prestare l’anima alla felicità è un regalo che dovremmo farci alla luce del giorno. La vita fuori è un pantano, un catrame che si attacca al fiato per soffocarci dentro. Allora, quel regalo dovremmo prendercelo con la fantasia, pretenderlo con l’immigrazione, vederlo con la fame dei sogni e con gli occhi dell’amore verso se stessi, la vita, la bellezza.

Liquirizia, di Claudio Loreto

liquirizia carlo loretoNel romanzo Liquirizia di Claudio Loreto ti attacchi ad ogni parola per farti un regalo. Quale? Ogni lettore troverà il suo. Diverso è il vissuto di ognuno e quindi anche la spinta che arriva dalle storie, quelle che parlano per noi, ha una forza diversa. Non si possono eliminare le ferite che sono la scrittura a pelle, incisioni che hanno una loro lingua di dolore, fisico ed intimo. Esistono anni atroci, orribili, devastanti, segnati da guerre, da odio, da distruzione in cui morte e vita sono solo numeri. Paura e coraggio, invece, muovono una battaglia interiore che non ammette sotterfugi, fughe, vigliaccheria e codardi. E Giuliano, il protagonista, si fa spazio tra bombe, baionette e proiettili di una Seconda Guerra mondiale a Stalingrado,  in Russia,  che stende anche la speranza di salvarsi. Il soldato vive, come tutti, aggrappato al proprio istinto. E quando gli vengono puntati contro gli occhi verdi di un cecchino, una ballerina sovietica, le cose cambiano. La vita si rimescola ed i battiti accelerano per l’emozione. Si avvicendano giorni in cui il regalo dell’amore oscura il fuoco dei bombardamenti.

Ben oliata la macchina romanzesca. Il libro è ben scritto, l’autore sa come impossessarsi delle pagine, come farle respirare, parlare. Nasce così una storia incredibile, struggente, toccante. I colpi di scena, poi, sono un vero regalo per il lettore.

“Liquirizia” di Caudio Loreto, Edizioni Leucotea. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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