Libri in pillole

“La strage dei congiuntivi” di Massimo Roscia: recensione libro

Gross Donkey è l’assessore alla cultura di una cittadina non specificata: un personaggio grezzo, ignorante, che durante i suoi discorsi rivolti alla folla utilizza in malo modo la lingua italiana, commettendo errori grossolani. Un giorno, però, viene barbaramente ucciso a bastonate dopo essere uscito da un convegno. Inizia dunque la ricerca del colpevole: chi sarà stato a uccidere l’assessore alla cultura?

Non possiamo più tollerare il diffondersi di questa neolingua selvaggia che si sottrae alla legge e ai controlli grammaticali.
Dobbiamo fermare, punire, giustiziare questi delinquenti che insudiciano il nostro idioma, trasformando la sintassi in volgare garbuglio di usi arbitrari e facendo scempio della cultura.
La lingua non è una decorazione ornamentale dell’intelletto, ma è forza vitale, grimaldello del cuore e respiro della mente.
E la grammatica che la governa donandole ordine e rigore è, come l’aritmetica e la geometria, scienza esatta.

Cinque amici, un obiettivo

Ecco che compaiono così cinque amici, fanatici e feroci osservatori della grammatica italiana: il loro obiettivo è combattere l’uso improprio e scorretto della lingua, per preservare l’italiano ben articolato.
La strage dei congiuntivi è un romanzo assolutamente innovativo, che si distanzia nettamente dalla produzione editoriale comune per catapultarci in una storia divertente, brillante, scritta con grande sagacia da Massimo Roscia, una sorta di parodia di coloro che, a volte senza neanche esserne consapevoli, utilizzano in maniera deforme la lingua italiana.
Consigliatissimo.

Soverchiante indicativo che soppianta il congiuntivo schiacciandolo sotto le sue forme grezze ed elementari. Maledetto vecchio che ancora dopo tanti anni non sa distinguere il modo della realtà da quello della possibilità, del dubbio, dell’incertezza. Vorrei acciuffarlo per il bavero e… urlare che il congiuntivo non è un’inutile o aristocratica complicazione da eliminare; il congiuntivo serve per esprimersi meglio, per comunicare correttamente il significato di una frase, farsi comprendere da coloro che ci ascoltano…”

“La strage dei congiuntivi” di Massimo Roscia, edizioni ExOrma. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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