Libri in pillole

“Lo straniero” di Albert Camus: recensione libro

Pubblicato per la prima volta nel 1942, “Lo straniero” di Albert Camus è considerato uno dei romanzi più importanti della letteratura del ‘900. Il protagonista del romanzo, Meursault, è lo straniero del titolo, straniero inteso come estraneo alla vita, alle relazioni sociali, ai vari accadimenti che si susseguono e che non intaccano minimamente l’impassibilità del ragazzo che vive con totale indifferenza qualsiasi evento positivo o negativo che gli capiti.

“Così vicina alla morte, la mamma doveva sentirsi liberata e pronta a rivivere tutto. Nessuno, nessuno aveva il diritto di piangere su di lei. E anch’io mi sentivo pronto a rivivere tutto. Come se quella grande ira mi avesse purgato dal male, liberato dalla speranza, davanti a quella notte carica di segni e di stelle, mi aprivo per la prima volta alla dolce indifferenza del mondo. Nel trovarlo così simile a me, finalmente così fraterno, ho sentito che ero stato felice, e che lo ero ancora. Perché tutto sia consumato, perché io sia meno solo, mi resta da augurarmi che ci siano molti spettatori il giorno della mia esecuzione e che mi accolgano con grida d’odio.”

Semplicemente splendida tanto quanto disarmante la parte dedicata al processo, in cui il protagonista sembra essere spettatore insieme al lettore di tutto quello che sta accadendo.
Un capolavoro assolutamente da leggere.

“Lo straniero” di Albert Camus, edizione Bompiani. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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