Libri in pillole

“Pian della Tortilla” di John Steinbeck: recensione libro

Pian della Tortilla è un villaggio della cittadina di Monterey, in California, luogo dove vivono i paisanos, ovvero quegli uomini e quelle donne che sono “un miscuglio di spagnolo, di indio, di messicano e di varie razze caucasiche”. È qui che vive Danny, protagonista del romanzo insieme ai suoi amici Pilon, Pablo, Joe, il Pirata e Gesù Maria. Una vita, quella di questo gruppo di giovani, scandita dalla ricerca perenne di un goccio di vino, da recuperare in qualsiasi modo fuorché lavorando.

“Pablo e Pilon sedevano sotto un cespo di rose rampicanti nel giardino di Torrelli e trincavano piano e lasciavano che il pomeriggio crescesse su di loro a poco a poco così come crescono su ognuno i capelli. Disse Pilon: “Abbiamo fatto bene a decidere di non portare tutti e due i galloni di vino a Danny. È un uomo che non conosce freni nel bere”.

“Lo vorresti un bicchiere di vino?”, chiese. “Oh sì”, Joe il Grande rispose. Non aveva ancora finito quel primo offerto bicchiere ch’era tornato a incollar gli occhi avidi sulla fiasca”.

Vivere in modo scioperato ma con la filosofia di condividere quel poco che hanno sono i capisaldi di Danny e compagni. E quando gli si presenta l’occasione di elevare il proprio rango sociale decidono che la loro vita non può cambiare, perché la proprietà non è una virtù, bensì un male che pregiudica i rapporti sociali.

“Quando uno è povero pensa che semmai avesse del denaro lo dividerebbe coi suoi buoni amici. Ma appena per caso il denaro arriva la carità vola via. Lo stesso ora è con te, mio ex-amico […]. Si alzò Danny e, sentendosi malfermo sulle gambe, si appoggiò a un albero. “Pilon”, gridò, “giuro che quanto è mio è anche tuo: se io ho una casa, anche tu ne hai una. Dammi da bere”.

pian della tortilla steinbeckDanny e i suoi amici sono un gruppo di anti borghesi, che rompono le convenzioni sociali: non vogliono lavorare, non vogliono né produrre né accumulare ricchezza. Ma allo stesso tempo quel poco che hanno, e che recuperano rubacchiando qui e là, lo condividono tra di loro, tra chi ne ha bisogno. È un gruppo di ragazzi che corre in soccorso di chi ha necessità, che ha un codice d’onore che si basa sul rispetto e sull’amicizia, come quello dei cavalieri della tavola rotonda di Re Artù, citato nel testo dallo stesso Steinbeck. C’è un patto di ferro che lega gli amici tra di loro, nessuno può rimanere fuori dal gruppo, isolato, perché sono amici che si muovono all’unisono, come fossero un corpo unico.

Pian della Tortilla di Steinbeck è un romanzo picaresco, come ben lo definisce Luigi Sampietro nell’introduzione, dove i personaggi vivono di espedienti, rifiutano la ricchezza a favore della condivisione, dove la società che decidono di vivere e costruirsi non si assoggetta alle convenzioni sociali. Una società in cui i beni materiali devono essere consumati, non accumulati, perché meglio poveri ma liberi, è il pensiero comune, mentre la ricchezza è vista come la base su cui si costruisce l’ineguaglianza fra gli uomini.

“Pian della Tortilla” di John Steinbeck, edizioni Bompiani. Libri in Pillole

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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