Libri in pillole

“Un uomo qualunque” di Samuele Arba: recensione libro

Xavi è un cinquantenne stanco di una vita che gli ha regalato solo delusioni: un matrimonio fallito con Susanna, una malattia che lo affligge e ne limita il raggio d’azione, il suo carattere debole che lo rende incapace di rimettersi in carreggiata in una società che lo ha lasciato ai margini. Amareggiato, decide che l’unica soluzione per uscire dalla sua vuota esistenza è spararsi un colpo di pistola alla testa.

Ma a Barcellona, città dove è ambientato Un uomo qualunque, è in corso la protesta degli Indignados contro il governo Zapatero e la crisi economica e Xavi, in un momento di coraggio, scende in strada e a Plaza Catalunya si imbatte in un gruppo di attivisti tra cui c’è una ragazza, Ada, che gli farà ritrovare la voglia di vivere e di ricominciare. Tra i ragazzi del movimento, però, ci sono anche Luis e Pep, due integralisti che sostengono la necessità di agire con violenza e che punteranno a far diventare Xavi un martire attraverso un piano diabolico.

Un romanzo che intreccia realtà e finzione, scritto con uno stile lineare, semplice, molto scorrevole, che si introduce nelle cavità dell’animo umano del protagonista che, se da una parte deve confrontarsi con le sue incapacità di riappropriarsi della sua vita, dall’altra deve fare i conti con la lotta sociale e l’attivismo politico, in un contesto in cui anche le persone scadono come accade per i prodotti industriali con l’obsolescenza programmata.

“Un uomo qualunque” di Samuele Arba, Biplane edizioni. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio