Un libro tra le mani

“Dalla stessa parte mi troverai” di Valentina Mira: un libro necessario, ora più che mai

DALLA STESSA PARTE MI TROVERAI di Valentina Mira

Questo è un libro sui carnefici che si travestono da vittime, e su vittime destinate ad esserlo per sempre, più e più volte, senza neanche uno straccio di giustizia che possa riconoscere loro il diritto di dichiararsi tali.

Perché se muori prima di aver dimostrato la tua innocenza, rimani colpevole, o comunque presunto tale, per sempre.

Questo è un libro che indaga una tragedia privata, e atroce, nata come “effetto collaterale” di un’altra tragedia avvenuta nel ’78, quella di Acca Larentia.

Ancora oggi ci sono una donna bionda di Garbatella e suo figlio, ormai uomo e cresciuto senza padre, che aspettano dallo Stato delle risposte che non avranno mai.

Come può un ragazzo essere prelevato in piena notte da casa sua, strappato dalle braccia di sua moglie e del suo bambino piccolissimo, essere accusato (sulla base di vaghissime testimonianze) di coinvolgimento in una strage avvenuta 11 anni prima, portato in carcere e trattenuto per una notte che per lui diventerà eterna?

Ma soprattutto, come è possibile che in una cella anti-suicidio, per l’esattezza “anti-impiccaggione“, quello stesso ragazzo sia stato poi trovato morto, “impiccato“?

Lui era Mario Scrocca.

E questo libro, sostanzialmente, è per lui.

Per cercare di restituire, per quel che può, un po’ di dignità alla sua memoria, e lo fa attraverso le parole, i ricordi di chi c’era, il ricordo della sua storia d’amore con Rossella, attraverso la scrittura… e non con braccia destre alzate al cielo sopra una gigantesca croce celtica, come invece ancora oggi commemorano le loro vittime i neofascisti.

Una di quelle braccia, nel 2008, apparteneva ad una donna/madre/cristiana che, chissà come mai, ancora oggi fa tanta fatica a dichiararsi antifascista.

Antifascista invece è questo libro, antifascista è Valentina Mira, antifascista sono io e dovrebbero esserlo tutti perché antifascista è la nostra Costituzione!

Ritornando al libro, data la grande quantità di fatti di cronaca, di nomi, di date, potrebbe sembrare un saggio o un testo di taglio giornalistico, ma non lo è nella misura in cui l’autrice utilizza un linguaggio colloquiale (semplice, ma non banale, direi diretto ed efficace) addentrandosi nelle emozioni personali, e nel modo in cui riesce a raccontare una (difficile) parte del suo vissuto personale intrecciato a doppio filo con i temi trattati.

Perché lei, l’ambiente fascista, l’ha vissuto da vicino e ne ha respirato l’aria, ha provato sulla propria pelle l’effetto che fa la manipolazione, quell’abilità di trasformare le vittime in carnefici e viceversa, abbinata alla terribile arte del ricatto emotivo.

C’è un fascismo imperante che va oltre la politica e s’insinua proprio nel modo di essere e di porsi quotidiano, che si nutre di sopraffazione e di violenza in tutte le sue forme, anche quelle più subdole e nascoste.

Per fortuna lei è riuscita a prenderne le distanze, a ritrovare il suo centro e la certezza di sapere da che parte stare.

Ho provato rabbia, tanta.

Angoscia, per chi in questa storia ha perso chi amava.

Ammirazione, per chi non ha timore di esporsi e battersi per quello in cui crede.

Una lettura necessaria, ora più che mai.

(Forse, l’immagine della copertina che sembra così distante dal contenuto del romanzo, vuole dirci che per quanto ci si sforzi di livellare, raddrizzare, pacificare, tirare, coprire, ignorare, dimenticare… un qualcosa “chiuso” male farà difetto per sempre.)

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“Dalla stessa parte mi troverai” di Valentina Mira, SEM edizioni . Un libro tra le mani.

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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