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“La quarta compagna” di Orsola Severini: recensione libro

«Resistere, resistere, resistere fino a quando non sarebbe arrivata la rossa primavera…»

Trama

Milano, anni Venti del Novecento, Ada, figlia giovanissima di un piccolo ristoratore socialista, inizia a occuparsi di politica. La sua vita è scandita dalle manifestazioni e dalla gestione della famiglia, fa parte della classe operaia e immagina un sole dell’avvenire che illumini e corregga le ingiustizie intorno a lei. Frequenta i capi del partito comunista clandestino, ma sa di non avere molto in comune con loro, istruiti e borghesi, che la interpellano per conoscere la “voce del popolo”.

Nei primi anni del regime fascista collabora con altri compagni alla diffusione de L’Unità a Milano e raccoglie fondi per il Partito comunista. Fino al giorno in cui, nel 1927, viene seguita, la sua casa perquisita, il padre minacciato e lei condotta a testa coperta verso un luogo sconosciuto. Imprigionata e sottoposta a indicibili torture, in balia di un potere oppressivo e violento, dopo anni di abusi Ada viene finalmente interrogata dallo stesso giudice istruttore del processo contro Gramsci (quell’omino che incontra appena fuori dalla sua porta), che le dà uno spiraglio (forse): farla passare per matta ed evitare un processo politico come nemica dello Stato.

Quando uscirà negli anni Quaranta ricomincia la lotta, a Monfalcone, sempre dalla parte degli operai che sabotano la produzione bellica, sempre contro un regime oppressivo, questa volta quello nazi-fascista, sarà un passo breve, oltre che lo spiraglio per l’inizio di una nuova vita. Ispirato a una storia vera, La Quarta Compagna rende omaggio alle tante donne combattenti italiane, che durante il regime fascista e per tutto il secolo scorso, hanno lottato per difendere il proprio senso di giustizia, a costo di perdere tutto ciò che avevano. Un racconto per tornare alle matrici della lotta per un mondo più giusto

“La quarta compagna” di Orsola Severini: recensione libro: nella fragilità il più grande eroismo

«Noi eravamo ancora in vita, con i nostri corpi sciancati e rotti dalle botte, i denti caduti e gli occhi scavati da anni di privazioni. Dentro eravamo ancora peggio, svuotati, esausti, annientati, ma liberi. Finalmente liberi»

La quarta compagna

È il 1978 e una giovane ragazza, con sua madre, bussa alla porta di Ada per ricevere la sua prima lezione di pianoforte, l’attenzione cade sull’anulare dell’anziana signora, storto e curvo. Un anulare che nasconde una storia di resistenza, che è stato spezzato ma non sconfitto, come il corpo cui appartiene.

Inizia così il viaggio nella memoria di Ada, ormai anziana e con alle spalle la storia più eroica e più comune, che ha unito centinaia di italiani: coloro che hanno scelto la resistenza.

Ada ha paura, lotta per un pò ma i fascisti si fanno sempre più crudeli e aggressivi, si ritira. Ma il tempo di scappare è breve e lei è torna alla resistenza, a distribuire copie dell’Unità. Un compito rischioso cui non si sottrae e che le costa caro. Nel 1927 Ada viene arrestata in casa sua, davanti al padre che tenterà di farle abbandonare la sua lotta, con le copie dell’Unità che non è riuscita a far sparire. In carcere è sottoposta a torture di ogni tipo pur di indurla a tradire i compagni. Prima le botte, nelle mani della polizia e poi, in mano ai fascisti. E lì la attendono per mesi gli stupri e le torture più atroci.

Non cede Ada, non rivela nulla e sul suo cammino si apre la strada del manicomio, un altro modo per liberarsi dei dissidenti. Ogni tassello che compone la storia di Ada è come una vita che finisce e ricomincia, era moglie e madre poi è divenuta una comunista e ancora una carcerata, una pazza. Una dopo l’altra le vite di questa donna scorrono sulle pagine abilmente raccontate da Orsola Severini che con penna delicata e allo stesso tempo impietosa, rivela le atrocità subite dai partigiani durante il ventennio.

Ada è un’anima fragile in un corpo che non si spezza, la sua vita è stata piena di dolore e di prove da sopportare eppure eccola, a oltre ottant’ anni che ritrova davanti alla televisione il senso della sua lunga e dolorosa esistenza, quel senso ha un nome: Rosa, la stessa bambina in fasce che durante la prigionia ha condiviso la sorte con lei e ora è una donna. Libera.

«Rosa non è morta in fasce nel carcere fascista. Il suo respiro non si è fermato in quelle notti buie in cui ero divorata dai miei demoni. Rosa è qui con me ora, nel 1986. Rosa è il fiore della libertà»

Il libro, basato sui documenti storici appartenuti alla Partigiana Isolina (Lina) Morandotti, è un romanzo storico quanto mai necessario per ricordare le tante donne che hanno subito ogni tortura per la lotta alla liberazione dal fascismo. A loro va il nostro grazie e a Orsola Severini quello per averci portato alla memoria la storia di una eroina, o antieroina, che per la nostra libertà ha dato tanto.

Si piange tanto in queste pagine, ci si ferma a riprender fiato e riflettere su quanto ci sia ancora da fare e quanto da tenerci ben strette in questi tempi in cui, vicino e lontano da noi, c’è ancora chi Resiste.

«Camilla Ravera sarebbe diventata la prima senatrice donna in Italia. Umberto Terracini e Palmiro Togliatti, abili politici, dal pragmatismo talvolta discutibile. Io invece non sono diventata nessuno…Eppure, ancora oggi sono una di loro. Io sono la quarta compagna».

Biografia dell’autrice

Orsola Severini è nata a Roma nel 1981 da madre francese e padre italiano, ha conseguito la laurea in Storia contemporanea presso la Sorbona di Parigi, seguita da un master in Linguistica presso la stessa università. Oggi lavora come insegnante di francese e scrive di storia e cultura per il quotidiano online Globalist. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, Il consolo (Fandango Libri), seguito nel 2023 dal racconto Yesterday nell’antologia femminile Arripizzari (Le Commari Edizioni).

“La quarta compagna” di Orsola Severini, Fandango libri a cura di Morena Di Giulio per Lib(e)ri di leggere.

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Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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